TOKYO - Si è fermato ai quarti del suo primo torneo Future disputato in Giappone, Luca Pancaldi, bolognese, allievo di Luca Sabbioni e di Massimiliano Trevisan. Ha attaccato il classico sacchetto con la sua roba alla racchetta e gira il mondo, per fare esperienza e per migliorarsi. Come persona e come atleta.
Non è contento oggi, Luca. “Ho giocato male, avevo cattive sensazioni, ho perso male. Il dritto in particolare mi ha dato problemi. Mi dispiace, però so anche che può capitare. Questa giapponese è comunque una bella esperienzaâ€.
E’ la prima volta che sei nel Paese del Sol Levante?
“Sì, la prima. Impressioni? Positive, non c’è dubbio. La gente è molto gentile e disponibile. Certo, non tutti parlano la lingua inglese. ma ci si arrangia con il linguaggio internazionale dei gestiâ€
Noi italiani, almeno in questo, siamo maestri. Che impressioni esterne, ancora?
“L’ordine generale mi ha colpito. Tutto molto “a postoâ€, a cominciare dai mezzi pubblici che arrivano con estrema puntualità . Che siano treni o busâ€.
E il tennis? Si nota un “effetto Nishikori�
“Beh, il tennis è senza dubbio molto seguito, qui. Lo noto anche dalla partecipazione del pubblico al torneo che è cospicua. Certo, Nishikori ha dato un bell’impulso al movimento giapponese. Entri in un centro commerciale e te lo trovi incorniciato in diversi tabelloni pubblicitariâ€
Fabio e Filippo ti descrivono come uno che, andando in Giappone, si trova a suo agio, come mai?
“Beh per la mia passione per il cibo giapponese, il sushi, e per i tatuaggi. Ho una carpa tatuata sul mio corpo. La simbologia dei tatuaggi orientali, le leggende che si narrano circa certi simboli mi piacciono e mi interessanoâ€
La carpa è simbolo di perseveranza. Luca Pancaldi pensi ne abbia?
“Io penso di sì. Giocare a tennis implica accettare le regole del gioco, ovvero che ogni giorno si ricomincia da capo. C’è la giornata in cui fai faville e può capitare quella in cui non gira nulla. Io penso di avere buoni margini di miglioramento, e so che voglio alzare il mio attuale livello di giocoâ€.
Che voto ti dai dunque alla tua prima apparizione in un Futures “made in Japan�
“Bella domanda… Diciamo un sei e mezzo. In fondo è stato il mio primo torneo outdoor (faceva un freddo cane), l’ultima partita non mi è piaciuta affatto, come è giusto che sia, ma come ho detto guardo avanti con fiduciaâ€.
Prossimo torneo a un’oretta da dove si trova adesso, periferia di Tokyo. lasciamo Luca al meritato riposo, qui siamo nel primo pomeriggio, là è mezzanotte.
Come dice il proverbio giapponese: "dopo la pioggia la terra si rafforza". Anche quella di Luca sta forgiando il carattere.